martedì 11 marzo 2014

URBANISTICA



Il principio ispiratore della gestione del territorio deve essere “stop al consumo di suolo”. Perché continuare a costruire edifici quando ve ne sono moltissimi inutilizzati, invenduti e sfitti? Obiettivo nostro è porre freno al consumo di suolo tramite: un Piano del Governo del Territorio a crescita contenuta tendente allo zero; il blocco delle nuove costruzioni residenziali o industriali su terreni agricoli e forestali, salvo comprovati motivi di utilità pubblica per l’intera comunità; la promozione della ristrutturazione e riqualificazione estetica ed energetica dei centri storici e il recupero delle aree dismesse e degradate da destinare a nuove funzioni.
Proponiamo una revisione dell’attuale Piano di Governo del Territorio nell’ottica di un consumo di suolo sostenibile in direzione di un consumo di suolo zero. La nostra impronta ecologica, ovvero quanto territorio biologicamente produttivo viene utilizzato per nutrire ogni individuo, corrisponde in Italia a 4,2 ettari pro capite ed è superiore alla superfice disponibile coltivabile, poiché negli ultimi 50 anni, seguendo l’ottica di speculazioni fine a se stesse e l’accumulo di oneri di urbanizzazione utilizzati per pagare la spesa corrente dell’apparato amministrativo, si sono urbanizzate e cementificate ampie zone agricole, ora e per sempre perdute.

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