Il
principio ispiratore della gestione del territorio deve essere “stop al consumo di suolo”. Perché
continuare a costruire edifici quando ve ne sono moltissimi inutilizzati,
invenduti e sfitti? Obiettivo nostro è porre freno al consumo di suolo tramite:
un Piano del Governo del Territorio a
crescita contenuta tendente allo zero; il blocco delle nuove costruzioni
residenziali o industriali su terreni agricoli e forestali, salvo comprovati
motivi di utilità pubblica per l’intera comunità; la promozione della ristrutturazione e riqualificazione
estetica ed energetica dei centri storici e il recupero delle aree dismesse e
degradate da destinare a nuove funzioni.
Proponiamo una revisione dell’attuale Piano di Governo del Territorio
nell’ottica di un consumo di suolo sostenibile in direzione di un consumo di
suolo zero. La nostra impronta ecologica, ovvero quanto territorio
biologicamente produttivo viene utilizzato per nutrire ogni individuo, corrisponde
in Italia a 4,2 ettari pro capite ed
è superiore alla superfice disponibile coltivabile, poiché negli ultimi 50
anni, seguendo l’ottica di speculazioni fine a se stesse e l’accumulo di oneri
di urbanizzazione utilizzati per pagare la spesa corrente dell’apparato
amministrativo, si sono urbanizzate e cementificate ampie zone agricole, ora e per
sempre perdute.
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