La nostra intenzione è aderire all’associazione comuni virtuosi il cui scopo è lo sviluppo sostenibile attraverso nuovi stili di vita. L’associazione è nata nel maggio 2005 ad opera di quattro comuni italiani aventi come scopo la necessità di condividere i progetti che stavano mettendo in atto e provare a fare una sorta di banca dati a disposizione di tutte le amministrazioni italiane per favorire e accelerare politiche di sostenibilità ambientale. Negli ultimi anni l’Associazione si è evoluta iniziando a fornire ai comuni iscritti vari servizi di consulenza e mettendo a disposizione le conoscenze pratiche accumulate in questi anni.
Per meglio chiarire le finalità
dell’Associazione riportiamo parte dello statuto:
“I comuni che aderiscono all’Associazione ritengono
che intervenire a difesa dell’ambiente e migliorare la qualità della vita, e
tutelare i Beni Comuni, intesi come beni naturali e relazionali indisponibili
che appartengono all’umanità, sia possibile e tale opportunità la vogliono
vivere concretamente non più come uno slogan, consapevoli che la sfida di oggi
è rappresentata dal passaggio dalla enunciazione di principi alla prassi
quotidiana […] le finalità statutarie riguardano in particolare l’impegno a
aspirare ad una ottimale gestione del territorio, all’insegna del principio
ispiratore del “no consumo di suolo
[…] Ridurre l’impronta ecologica […]
“ridurre l’inquinamento atmosferico
promuovendo politiche e progetti concreti di mobilità sostenibile […] promuovere una corretta gestione dei
rifiuti, visti non più come un problema ma come risorsa, attraverso la
raccolta differenziata “porta a porta” e l’attivazione di progetti concreti
tesi alla riduzione della produzione dei rifiuti (progetti per la riduzione dei
rifiuti e riuso, etc), in una politica che aspira al traguardo “rifiuto zero” […] incentivare nuovi stili di
vita negli Enti locali e
nelle comunità, attraverso politiche e progettazioni atte a stimolare nella
cittadinanza scelte quotidiane sobrie e sostenibili (autoproduzione, filiera
corta, cibo biologico e di stagione, sostegno alla costituzione di gruppi di
acquisto, turismo ed ospitalità sostenibili, promozione della cultura della
pace, cooperazione e solidarietà, “disimballo” dei territori, diffusione
commercio equo e solidale, banche del tempo, autoproduzione, finanza etica,
etc), favorendo il più possibile l’autoproduzione di beni e lo scambio di
“servizi”, sottraendoli al mercato per una società della sobrietà ispirata ai temi
della decrescita."
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