martedì 23 aprile 2019

Nuovo utilizzo del Pisa

Socialità e cultura possono e devono diventare elementi portanti di Castenedolo.
Come? Spostando la Biblioteca dall'attuale sede agli edifici del Riccardo Pisa. Il progetto è pronto e può essere realtà.La riqualificazione dell'edificio nella sua totalità permetterà ai Cittadini di essere fruito nella parte interna ed in quella esterna.
📜🛋🤓👨‍🏫Cosa prevede? La creazione di sale studio che diventino punto di incontro fisico per i ragazzi che fuori dalla scuola si incontrano sempre più solo in modo virtuale, attraverso i social o le chat.
Centro di incontro e scambio di idee alla nascita di nuove sinergie.
Spazio attivo di promozione alla lettura ed eventi culturali.
#siamocastenedolo #siamopronti #sorridieproponi #cultura #lettura #riqualificazionedifici #terramocciasindaco #bepositive #scuola #istruzione #lettura #castenedolo #amministrative2019 #sinergia #partecipazione #partecipazioneattiva #giovani #teenager

La Cultura Agricola

SìAmo convinti che Castenedolo sia un territorio di una tale bellezza che può essere maggiormente valorizzata. La campagna, la tradizione agricola, culturale e religiosa vanno sfruttate in modo positivo.
🌎Nostra proposta è creare un Ufficio del Turismo che possa mettere in risalto gli elementi descritti.
Perchè la cultura è bellezza e la storia sono le nostre radici.
#siamocastenedolo #castenedolo #amministrative2019 #siamopronti #programmasiamo #terramocciasindaco #benecomune #partecipazione #cultura #campagna #territorio #turismo

Il Nostro Candidato Sindaco

Oggi presentiamo il nostro candidato Sindaco attraverso le sue parole.
"Nato l'8 ottobre del 1972 da Giovanna Cavagnini, professoressa di lettere e Antonio Terramoccia ufficiale di Marina.
Laureato in architettura al Politecnico di Milano nel 1999, libero professionista dal 2001 perfeziono gli studi in ambito sportivo nel 2013 con un Master patrocinato dal CONI alla Sapienza di Roma.
Da bambino sognavo di diventare un agricoltore, di lavorare la terra, mi sono ritrovato a pensare come costruirci. Nel mio percorso formativo ho incontrato grandi maestri che mi hanno insegnato che il mio lavoro va svolto con estremo rispetto per il territorio.
Pensando alla persona che sono diventato sono grato ai miei genitori, al nonno materno Giulio Cavagnini che fu il primo sindaco di Castenedolo nel dopoguerra, la sua figura mi ha trasmesso passione per impegno civico e politica.

Il 2005 è stato per me un anno di svolta, nasceva mio figlio Davide il cui sorriso è linfa vitale, poche settimane dopo il suo battesimo perdevo mio padre Antonio. Ciò che mi ha trasmesso è il mio primo concetto di vita, non pretendere nulla dagli altri se non sei il primo a dare ciò che chiedi.
Onestà, rispetto ed educazione sono principi assoluti del mio modo di vivere.
La professione di architetto mi ha aiutato a sviluppare la passione per l'arte e la pittura, adoro in particolar modo Caravaggio, Turner e Jackson Pollock seppur lontani come espressione e collocazione storica. Amo musica e cinema, con un occhio di riguardo al lavoro di Tarantino.
Un mio difetto a detta di molti è il cuore granata, ma ognuno sceglie una squadra per cui tifare, il Toro ti sceglie, così come mi auspico faranno gli elettori il 26 maggio per Castenedolo."
#siamocastenedolo #castenedolo #paoloterramoccia #siamopronti #terramocciasindaco #listacivica #benecomune #partecipazione #partecipazioneattiva #sorridieproponi #sensocivico #amministrative2019 #bepositive

Aria, Acqua, Terra

.
Beni di tutti che vanno preservati dall'avidità di pochi, per la nostra salute e per quella delle generazioni future.
Il nostro sarà un vero NO a nuovi impianti e discariche.
⚠️Il nostro territorio non può sopportare oltre.

sabato 7 febbraio 2015

LA RIFORMA DEL ISEE 2015

Salve cari lettori 
per tenervi informati su cosa accade sui tavoli evo a voi la nuova riforma del ISSE

che titola 
"MAGGIORE EQUITA ED EFFICACIA NELLA VALUTAZIONE DELLA SITUAZIONE ECONOMICA DELLE FAMIGLIE"

SPERIAMO SIA VERO

NEL COLLEGAMENTO TROVATE IL  Documento ufficiale RILASCIATO CON LE INFORMAZIONI SUL NUOVO ISEE 

BUONA GIORNATA

venerdì 23 gennaio 2015

Una collina senza bariere

E Castenedolo...com'è messo, secondo voi?


VOGLIAMO UN'ITALIA SENZA BARRIERE ARCHITETTONICHE
Il Fatto Quotidiano, 29 dicembre 2014
Domenico Finiguerra

Viene definita barriera architettonica qualunque elemento fisico o senso-percettivo che impedisca, limiti o renda difficoltosi gli spostamenti o la fruizione di servizi, soprattutto per le persone con limitata capacità motoria o sensoriale.
Una scala, un sopralzo, un attraversamento, un marciapiede, una porta. Sono moltissimi gli ostacoli che possono rendere impossibile o estremamente difficoltosi l’accesso ad edifici e la mobilità di disabili, anziani, bambini, genitori e nonni con il passeggino, donne in dolce attesa.
Esiste vasta legislazione in materia, esistono già norme e strumenti di pianificazione per abbattere tutte le barriere esistenti e in quasi tutte le Regioni è obbligatoria la destinazione di una quota degli oneri di urbanizzazione che i comuni incassano per rimuovere le stesse barriere (e con tutto il cemento vomitato negli ultimi trent’anni e i miliardi di oneri incassati dovremmo essere al livello dei paese scandinavi).
Però, purtroppo, le priorità in Italia sono sempre altre e la minoranza di persone che patisce la propria condizione di svantaggio, permanente o temporaneo, si vede sempre sorpassata nel riconoscimento del proprio diritto da esigenze definite superiori (da altri).
E pensare che se l’intero paese affrontasse questo problema “di petto”, stanziando le risorse necessarie e sbloccando molti dei limiti (come il patto di stabilità) che impediscono ai comuni di realizzare piccole opere sul territorio, ne trarrebbe beneficio l’intero comparto dell’edilizia oggi in crisi. Ma occorre una cosciente volontà politica. Quella che porta a scegliere di realizzare l’adeguamento dell’ingresso di una scuola al posto dell’ennesima rotonda con monumento arboreo o scultoreo vicino al centro commerciale. Una volontà che nascerebbe solo se i decisori pubblici si mettessero letteralmente nei panni di una persona costretta su una carrozzina, di un cieco o di un anziano, e si facessero un conseguente esame di coscienza.
Ai sindaci basterebbe poco. Girare la propria città nelle condizioni di chi ha difficoltà deambulatorie, di chi è non vedente, sordo, oppure semplicemente mamma di due gemelli.
L’impatto con la dura realtà sarebbe immediato e molto più comprensibile di mille relazioni tecniche.
Percorrendo in sedia a rotelle lo stesso tragitto casa-municipio che si compie tutte le mattine fischiettando, ci si renderebbe conto di come sia difficile superare un gradino, scendere da un marciapiede, affrontare la difficoltà una breve salita o la pericolosità di una rampa in discesa con pendenza superiore all’8%.
Andando in posta con gli occhi bendati o con gli occhiali che simulano l’ipovisione si capirebbe quanto siano importanti i segnali acustici, la presenza di corrimano e l’assenza di piccoli dislivelli sulla strada. Una volta affrontato questo “safari” a caccia delle barriere architettoniche della città sarà poi sufficiente rileggere l’art. 3 della Costituzione per ridefinire il “giusto” Piano delle Opere Pubbliche: “(…) E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” Sembra scritto apposta per abbatterle tutte e subito queste barriere.
Quindi cosa stiamo aspettando? Serve forse un diktat della Trojka?

Foto: VOGLIAMO UN'ITALIA SENZA BARRIERE ARCHITETTONICHE
Il Fatto Quotidiano, 29 dicembre 2014
Domenico Finiguerra

Viene definita barriera architettonica qualunque elemento fisico o senso-percettivo che impedisca, limiti o renda difficoltosi gli spostamenti o la fruizione di servizi, soprattutto per le persone con limitata capacità motoria o sensoriale.
Una scala, un sopralzo, un attraversamento, un marciapiede, una porta. Sono moltissimi gli ostacoli che possono rendere impossibile o estremamente difficoltosi l’accesso ad edifici e la mobilità di disabili, anziani, bambini, genitori e nonni con il passeggino, donne in dolce attesa.
Esiste vasta legislazione in materia, esistono già norme e strumenti di pianificazione per abbattere tutte le barriere esistenti e in quasi tutte le Regioni è obbligatoria la destinazione di una quota degli oneri di urbanizzazione che i comuni incassano per rimuovere le stesse barriere (e con tutto il cemento vomitato negli ultimi trent’anni e i miliardi di oneri incassati dovremmo essere al livello dei paese scandinavi).
Però, purtroppo, le priorità in Italia sono sempre altre e la minoranza di persone che patisce la propria condizione di svantaggio, permanente o temporaneo, si vede sempre sorpassata nel riconoscimento del proprio diritto da esigenze definite superiori (da altri).
E pensare che se l’intero paese affrontasse questo problema “di petto”, stanziando le risorse necessarie e sbloccando molti dei limiti (come il patto di stabilità) che impediscono ai comuni di realizzare piccole opere sul territorio, ne trarrebbe beneficio l’intero comparto dell’edilizia oggi in crisi. Ma occorre una cosciente volontà politica. Quella che porta a scegliere di realizzare l’adeguamento dell’ingresso di una scuola al posto dell’ennesima rotonda con monumento arboreo o scultoreo vicino al centro commerciale. Una volontà che nascerebbe solo se i decisori pubblici si mettessero letteralmente nei panni di una persona costretta su una carrozzina, di un cieco o di un anziano, e si facessero un conseguente esame di coscienza.
Ai sindaci basterebbe poco. Girare la propria città nelle condizioni di chi ha difficoltà deambulatorie, di chi è non vedente, sordo, oppure semplicemente mamma di due gemelli.
L’impatto con la dura realtà sarebbe immediato e molto più comprensibile di mille relazioni tecniche.
Percorrendo in sedia a rotelle lo stesso tragitto casa-municipio che si compie tutte le mattine fischiettando, ci si renderebbe conto di come sia difficile superare un gradino, scendere da un marciapiede, affrontare la difficoltà una breve salita o la pericolosità di una rampa in discesa con pendenza superiore all’8%.
Andando in posta con gli occhi bendati o con gli occhiali che simulano l’ipovisione si capirebbe quanto siano importanti i segnali acustici, la presenza di corrimano e l’assenza di piccoli dislivelli sulla strada. Una volta affrontato questo “safari” a caccia delle barriere architettoniche della città sarà poi sufficiente rileggere l’art. 3 della Costituzione per ridefinire il “giusto” Piano delle Opere Pubbliche: “(…) E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” Sembra scritto apposta per abbatterle tutte e subito queste barriere. 
Quindi cosa stiamo aspettando? Serve forse un diktat della Trojka?

il degrado

Brescia (e provincia) come la Terra dei Fuochi. Vogliamo continuare a nascondere la testa sotto la sabbia?
Dedico questo reportage in prima sul corriere mezzogiorno e che riprende i miei lavori per il corriere.it, ai comitati del sud e del nord, a Stop Biocidio, alle mamme, ai parroci di frontiera. Senza le loro battaglie si saprebbe ben poco sulla della terra dei fuochi. Ora scopriamo quella del nord e i prima fila ci sono ancora una volta i comitati, le mamme, gli attivisti. Chi oggi dice che fanno demagogia o che costruiscono carriere, si sciacquino la bocca soprattutto se a parlare è gente che nel giornalismo (diciamo giornalismo eh..) ha saputo fare solo opere di servitù. Nei prossimi giorni tornerò sull'argomento. Cittadini reattivi gruppo, STOP BIOCIDIO BRESCIA, Le mamme di Castenedolo, Mamme Vulcaniche, Radio Onda d'Urto, Bendinelli Marco, Il paese dei veleni, Radio Siani la Radio della Legalità, Maurizio Patriciello, Marco Ricci http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/cronaca/15_gennaio_03/altra-terra-fuochi-lombardia-rifiuti-anche-australia-est-europa-45b1e1ee-9387-11e4-9b9f-9fb728cc1918.shtml
Foto: Dedico questo reportage in prima sul corriere mezzogiorno e che riprende i miei lavori per il corriere.it, ai comitati del sud e del nord, a Stop Biocidio, alle mamme, ai parroci di frontiera. Senza le loro battaglie si saprebbe ben poco sulla della terra dei fuochi. Ora scopriamo quella del nord e i prima fila ci sono ancora una volta i comitati, le mamme, gli attivisti. Chi oggi dice che fanno demagogia o che costruiscono carriere, si sciacquino la bocca soprattutto se a parlare è gente che nel giornalismo (diciamo giornalismo eh..) ha saputo fare solo opere di servitù. Nei prossimi giorni tornerò sull'argomento. Cittadini reattivi gruppo, STOP BIOCIDIO BRESCIA, Le mamme di Castenedolo, Mamme Vulcaniche, Radio Onda d'Urto, Bendinelli Marco, Il paese dei veleni, Radio Siani la Radio della Legalità, Maurizio Patriciello, Marco Ricci  http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/cronaca/15_gennaio_03/altra-terra-fuochi-lombardia-rifiuti-anche-australia-est-europa-45b1e1ee-9387-11e4-9b9f-9fb728cc1918.shtml

Una delle tante storie da raccontare

La "nostra" Cassinetta di Lugagnano (MI), storia di un comune molto virtuoso!

http://www.comunivirtuosi.org/index.php?option=com_k2&view=item&id=3543%3Ala-nostra-cassinetta&Itemid=660

#salviamoilpaesaggio #consumodisuolo
Foto: La "nostra" Cassinetta di Lugagnano (MI), storia di un comune molto virtuoso!

http://www.comunivirtuosi.org/index.php?option=com_k2&view=item&id=3543:la-nostra-cassinetta&Itemid=660

#salviamoilpaesaggio #consumodisuolo

mi illumino di meno


il 13 febbraio luci spente contro sprechi e caos climatico per
"M'illumino di meno", la campagna ecologista di Radio2. Quest'anno sarà centrata sulle scuole per sensibilizzare i ragazzi

http://www.repubblica.it/ambiente/2015/01/16/news/il... Altro...

Foto: Il 13 febbraio luci spente contro sprechi e caos climatico per 
"M'illumino di meno", la campagna ecologista di Radio2. Quest'anno sarà centrata sulle scuole per sensibilizzare i ragazzi

http://www.repubblica.it/ambiente/2015/01/16/news/il_16_febbraio_luci_spente_contro_sprechi_e_caos_climatico-105068779/

di ANTONIO CIANCIULLO - Giochi di luce al Colosseo durante una passata edizione della campagna "M'illumino di meno" ROMA - Parte oggi il conto alla rovescia per il "silenzio energetico" che scatterà il 13 febbraio. Monumenti, case, uffici, negozi spegneranno le luci per simboleggiare la resistenza contro lo spreco e l'uso dei combustibili fossili che ci stanno privando della sicurezza climatica, una delle poche garantite per millenni.  È "M'illumino di meno", la campagna inventata daCaterpillar, il programma di Rai Radio2 condotto da Massimo Cirri e Sara Zambotti.

"Quest'anno siamo diventati maggiorenni, la trasmissione fa 18 anni. Noi ci siamo divertiti a farla e, a giudicare dalle adesioni, a qualcuno è piaciuta", commenta Cirri ricordando che, anno dopo anno, il consenso attorno a questo promemoria, ripetuto mentre in tanti si distraggono, è andato crescendo. Nelle precedenti edizioni hanno spento le luci il Colosseo, la Tour Eiffel, Trafalgar Square e la sede del Parlamento europeo a Strasburgo.

Quest'anno si era deciso di puntare la campagna soprattutto sulle scuole e proprio ieri è arrivata una conferma che sottolinea l'attualità di questa scelta: i ministeri dell'Ambiente e della Pubblica istruzione hanno deciso che dal prossimo anno l'educazione ambientale sarà obbligatoria in tutte le scuole, dalle materne alle superiori. L'anteprima comincerà nei prossimi giorni negli istituti che, rispondendo alla circolare di sensibilizzazione inviata dal ministero in tutte le scuole, hanno aderito a "M'illumino di meno". In Emilia Romagna sui banchi si aprirà Consumabile, il gioco dell'oca con domande sulla sostenibilità a 360 gradi. All'istituto tecnico Zanon, a Udine, nell'atrio della scuola ci saranno due biciclette  su cui gli allievi delle varie classi pedaleranno producendo energia per far funzionare alcuni led, distribuiti sui raggi delle ruote, che illuminandosi creeranno varie immagini; e, sempre pedalando, i ragazzi alimenteranno un tablet per leggere articoli sulla sostenibilità.

Del resto non utilizzare il potenziale di efficienza del nostro sistema produttivo sarebbe un doppio spreco: ambientale e occupazionale. Secondo Maria van der Hoeven, direttore dell'Iea (International Energy Agency), il valore complessivo del mercato globale dell'efficienza energetica è di almeno 310 miliardi di dollari all'anno. Dai dati di Confindustria risulta inoltre che nell'arco di sei anni adottando misure di efficienza energetica si potrebbe avere mezzo milione di occupati in più.

martedì 30 dicembre 2014

buon natale e buon anno

Se il Natale non esistesse già, l'uomo dovrebbe inventarlo.
Ci deve essere almeno un giorno all'anno a ricordarci che stiamo su questa terra per qualcos'altro oltre che per la nostra generale ostinazione. (Eric Sevareid)
BUON NATALE A TUTTI!

Foto: Se il Natale non esistesse già, l'uomo dovrebbe inventarlo. 
Ci deve essere almeno un giorno all'anno a ricordarci che stiamo su questa terra per qualcos'altro oltre che per la nostra generale ostinazione. (Eric Sevareid)
BUON NATALE A TUTTI!

La seconda vita delle scarpe da ginnastica

Nel palazzetto comunale di Castelleone, in provincia di Cremona, c’è un contenitore apparentemente anonimo. Una scatola che fa i miracoli, ridando vita ad oggetti altrimenti destinati alla discarica. E’ l’Esosport®, il primo ed unico progetto di riciclo delle scarpe sportive in Italia e in Europa, nato nel 2009 da un’idea di Nicolas Meletiou, Managing Director ESO (Ecological Services Outsourcing), oltre che corridore appassionato e da Marco Marchei e Fulvio Massini che si sono posti il problema del corretto smaltimento delle scarpe da running a fine vita.  

Coniugando la passione per lo sport e la competenza nel mondo dei rifiuti, così è nato esosport®: minimizzare l’accumulo dei rifiuti in discarica e innescare nelle persone la convinzione che è possibile non solo riciclare, ma anche ottenere dal ciclo del riciclo materia prima seconda utilizzabile per altri scopi. Il progetto esosport® incarna pienamente questa filosofia che si esprime nel pay-off “Recycle your shoes, repave your way”, costruisci la tua strada. 

La raccolta delle scarpe esauste, con il conferimento negli ESObox posizionati sul territorio, ha come fine ultimo, grazie ad un accurato procedimento di separazione della suola dalla tomaia, la generazione di materia prima seconda, utilizzabile per la realizzazione di pavimenti dei parchi giochi dei bambini con l’iniziativa, senza alcuna finalità di lucro, de “Il Giardino di Betty”, dedicato ad Elisabetta Salvioni Meletiou, moglie di Nicolas Meletiou, prematuramente scomparsa. 

La nuova Amministrazione Comunale di Castelleone (CR) ha approvato da subito gli indirizzi fondamentali in materia di sensibilizzazione ambientale da adottare a livello comunale per l’attuazione della strategia “Rifiuti Zero” e per la garanzia della gestione pubblica del ciclo dei rifiuti, volta alla riduzione della frazione secca residua. “Castelleone è molto attenta alle tematiche del riuso e della trasformazione in materia prima seconda dei rifiuti – afferma Massimiliano Busnelli, Assessore all’Ambiente della Città di Castelleone - il progetto di ESO ci è sembrato da subito molto interessante nell’ottica di sensibilizzare i cittadini al riciclo per arrivare all’utopia realizzabile di Rifiuti Zero.” 

«Siamo felici che Castelleone abbia aderito al nostro progetto - afferma Nicolas Meletiou, Managing Director ESO –: per noi è la conferma che la cultura del ciclo del riciclo, filosofia che ci guida nel nostro agire d’impresa, è sempre più diffusa e presente come buona pratica nelle città». 

ESO si impegna a consegnare al Comune Castelleone il materiale ottenuto, cioè granuli in gomma sfusi o già agglomerati in piastrelle, dalla raccolta delle scarpe usate per la riqualificazione di un’area gioco comunale, ovvero gli Orti di Santa Chiara, dove sarà creato un nuovo “Giardino di Betty”.

consiglio comunale anche on line

Giovedì 18 Dicembre alle ore 20:30 nuova seduta del consiglio comunale.
Seguiteci anche in streaming al link: http://youtu.be/K74lpmyABCM

Foto: Giovedì 18 Dicembre alle ore 20:30 nuova seduta del consiglio comunale. 
Seguiteci anche in streaming al link: http://youtu.be/K74lpmyABCM

8 mq al secondo

RAI UNO PRESENTA 8 MQ AL SECONDO. FINALMENTE IN..................... PRIMA MATTINATA :-)

il lavoro ha diritti

“Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.
La durata massima della giornata lavorativa è 
stabilita dalla legge.Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi. Non è il Jobsact.È la Costituzione. Art. 36.
*****
Domenico Finiguerra

martedì 22 aprile 2014

Terra, aria e acqua



non sono merce di scambio!
Da essi dipendono la nostra vita, la nostra salute e il futuro dei nostri bambini.

Fondamentale è la conoscenza di tutte le criticità di Castenedolo e del territorio circostante, che devono essere approfondite con una visione ampia e globale.

Suolo
Ogni anno in Lombardia scompaiano mille ettari di suolo agricolo, a beneficio di una cementificazione selvaggia che ci lascia in eredità un paesaggio desolante fatto di capannoni e case sfitte o invendute con tutti i problemi legati al dissesto idrogeologico.
Analizzando il nostro territorio dobbiamo rilevare l'elevato consumo di suolo prodotto negli anni scorsi e in programma per un futuro prossimo.
Consumo di suolo agricolo prodotto in anni recenti:
- Vulcania 2                                           circa mq. 200.000 (piò 60)
- Autoparco A4                                      circa mq. 200.000 (piò 60)
- Ferrovia e Raccordo Autostradale      circa mq. 1.200.000 (piò 370)
Consumo di suolo agricolo originato da vecchie autorizzazioni:
- Cave in acqua            circa mq. 1.000.00 (piò 310)
- Cave d’argilla             circa mq.   350.000 (piò 110)
In fase di istruttoria, ma già supportate da delibere comunali:
- Piattaforma di trattamento rifiuti non pericolosi in zona “Quarti” circa mq.35.000 (piò 11);
- Cava di prestito con localizzazione non ancora definita: consumo di suolo agricolo variabile da 60 a 30 piò in relazione alla scelta localizzativa.
Anche nel prossimo futuro il nostro territorio andrà incontro ad ulteriori sollecitazioni, infatti continue sono le richieste per la costruzione di nuovi impianti di trattamento rifiuti, cave e discariche, senza contare l'arrivo della TAV,  il rilancio dell'aeroporto di Montichiari e l'approvazione del nuovo Piano d'Area che  vincola 6 chilometri quadrati corrispondenti  circa al 20% dell’intero territorio pari a 26 km quadrati  che comporterà la perdita irrimediabile di altro suolo agricolo e con esso la tipicità del paesaggio che fa parte della nostra identità.

Analizzando nello specifico le criticità dobbiamo segnalare:
- sul nostro territorio, in frazione Macina, vi è una discarica esaurita di rifiuti
- vi sono numerose cave ancora attive
- livellamenti agricoli troppo spesso concessi senza essere controllati sia nella quantità che nell'effettivo bisogno.
- ai confini di Castenedolo sul territorio di Montichiari vi sono 16 discariche per un totale di 15 MILIONI di metri cubi di rifiuti e l'Aeroporto civile di Montichiari con tutte le problematiche ambientali correlate al suo sviluppo.
- a Ciliverghe vi è una discarica esaurita con pericolo di contaminazione della falda a causa di rotture dei teli ed è in corso una richiesta per un nuovo impianto di trattamento rifiuti denominato Portamb.
- a Ghedi vi è l'aeroporto militare e la Cava Inferno.
- a Rezzato vi sono la cava Castella e i cementifici.
- nella zona delle Bettole vi sono impianti di trattamento rifiuti e discariche come ad esempio la Cava Piccinelli dove è presente materiale radioattivo, inoltre vi è la presenza di bitumifici.
- in tutta la provincia vi sono 65 discariche autorizzate, impianti di trattamento rifiuti, acciaierie, cementifici alimentati con la combustione di CDR.
- ogni giorno si verificano ritrovamenti di sotterramenti abusivi di rifiuti anche pericolosi nei terreni e sotto il manto stradale di lunghi tratti come ad esempio la BreBeMi o l'autostrada A4, la magistratura apre continuamente inchieste su imprenditori senza scrupoli che smaltiscono illecitamente.
- gravissimo è l'inquinamento dovuto a lavorazioni particolari come il PCB della Caffaro, le diossine provenienti dall'incenerimento dei rifiuti, o il cromo esavalente e il tetracloruro di carbonio provenienti sempre da attività economiche bresciane e che minacciano il terreno e le falde senza confini territoriali.

Aria
Poche parole, ma drammatiche:
su 221 città analizzate, Brescia è tra le 3 più inquinate d'Europa per concentrazione di biossido di Azoto, ozono, pm10,  le pericolosissime pm 2,5.
Inoltre presenta anomale concentrazioni di diossine dovute all'attività di acciaierie e dell’inceneritore.

Acqua
Dobbiamo partire dalla consapevolezza che da essa dipende la nostra vita quindi altissima deve essere l'attenzione verso questo elemento indispensabile.
La situazione dell'acqua nel nostro territorio non è certo migliore di quella degli altri elementi presi in esame infatti sono numerose le criticità dovute alla presenza di Cromo esavalente, PCB, solventi clorurati in particolare tetracloruro di carbonio e tri-tetracloroetilene. Anche la massiccia presenza di cava e discariche ne minacciano la potabilità, basti pensare alla discarica Piccinelli con la presenza di Cesio radioattivo vicinissima alla falda acquifera. Altro elemento di criticità è dovuto dall'altissima presenza di allevamenti di tipo intensivo con una forte concentrazione di nitrati, pesticidi ed erbicide.

L'ambiente è un sistema complesso, gli elementi che lo costituiscono hanno un ordine tra loro, sono connessi in modo che l'azione di uno di essi ricade inevitabilmente su tutti gli altri.
Per troppi anni la gestione del territorio è stata basata su fattori unicamente economici privilegiando il profitto di pochi, si sono pareggiati i bilanci unicamente utilizzando gli oneri di urbanizzazione o con i proventi derivanti dalle cave o dalle discariche, senza che vi fosse una visione lungimirante che guardasse più in là del proprio mandato.
Ora purtroppo ci troviamo a fare i conti con le pesanti conseguenze in termini di degrado ambientale che si ripercuotono in maniera sempre più evidente sulla salute pubblica.
Dalla salute dipendono il nostro benessere e quello dei nostri cari, ma purtroppo i dati sull'incremento delle malattie oncologiche, respiratorie, l'aumento costante di allergie e intolleranze sono allarmanti.
Prioritaria deve essere la tutela della salute con particolare attenzione a quella dei bambini che risultano i soggetti maggiormente esposti al rischio dell'esposizione ad un ambiente pesantemente inquinato.
Riportiamo qui di seguito i dati relativi all'incremento annuale dei tumori pediatrici (0-14 anni) suddivisi per classi d'età:

                                              ETA'                           PERCENTUALE
                                              < 1                                        3,2
                                              1-4                                       1,6
                                              5-9                                       1,8
                                             10-14                                   2,4

*Dal Rapporto AIRTUM 2008 (Ass.Italiana Registro Tumori)

I seguenti dati sono stati diffusi dal Dr. Fulvio Porta Presidente dell'Associazione Italiana Onco-ematologia e Oncologia Pediatrica in numerosi incontri pubblici, dove si è evidenziato un preoccupante aumento di tumori, soprattutto nei bambini sotto l'anno di età e dove è stato ribadito con forza un altro dato che fa riflettere: il 25% di tutte le malattie negli adulti ed il 33% nei bambini sotto i 5 anni sono causate da condizioni ambientali evitabili.
Segnaliamo inoltre che da uno studio sulla qualità della vita effettuato dal Sole 24 Ore nel 2009 appare rilevante che su una media nazionale del 29,53% di morti per tumore, Brescia detiene il record negativo con la percentuale più alta in assoluto pari al 36,43%.



Purtroppo il grado di consapevolezza della collettività interessata a volte è ancora lontano dall’obiettivo di una corretta e adeguata informazione del rischio reale.
Il primo responsabile della salute dei cittadini è il Sindaco che può avvalersi della professionalità di operatori che a vario titolo forniscono indicazioni atte a valutare la realtà e ha il "potere" di decidere anche nell' immediato le soluzioni volte a salvaguardare la salute delle persone e dell'ambiente.
A tal fine, riteniamo un punto fondamentale del nostro programma elettorale, l'obiettivo di creare un rapporto di collaborazione con  medici e pediatri locali, che costituiscono una risorsa fondamentale con il loro osservatorio privilegiato sulla nostra comunità.   
La sinergia con queste importanti figure professionali dovrà essere volta a realizzare un'approfondita attività di  ricerca per poter:
1-  individuare e monitorare gli effetti sulla salute dei potenziali fattori di rischio derivanti dalle attività umane e produttive presenti sul nostro territorio;
2-  studiare interventi e/o iniziative di educazione sanitaria e prevenzione per le patologie di interesse al fine di rendere consapevole e responsabile la comunità;
3- studiare tutte le azioni necessarie atte alla riduzione dell’esposizione alle condizioni ambientali critiche che determinano l’insorgenza o l’aggravamento delle malattie.
Sarà molto importante costruire una rete di lavoro con le amministrazioni circostanti,  tutte le strutture competenti, nonché le associazioni ambientaliste e i cittadini che in questi anni hanno svolto un importante ruolo in materia di tutela dell’ambiente, per favorire lo scambio e la valorizzazione di tutte le informazioni raccolte dalle varie istituzioni in modo da disporre di un centro di documentazione di riferimento e favorire azione congiunte  che assumano ambiente e salute come beni comuni da difendere.