martedì 22 aprile 2014

Terra, aria e acqua



non sono merce di scambio!
Da essi dipendono la nostra vita, la nostra salute e il futuro dei nostri bambini.

Fondamentale è la conoscenza di tutte le criticità di Castenedolo e del territorio circostante, che devono essere approfondite con una visione ampia e globale.

Suolo
Ogni anno in Lombardia scompaiano mille ettari di suolo agricolo, a beneficio di una cementificazione selvaggia che ci lascia in eredità un paesaggio desolante fatto di capannoni e case sfitte o invendute con tutti i problemi legati al dissesto idrogeologico.
Analizzando il nostro territorio dobbiamo rilevare l'elevato consumo di suolo prodotto negli anni scorsi e in programma per un futuro prossimo.
Consumo di suolo agricolo prodotto in anni recenti:
- Vulcania 2                                           circa mq. 200.000 (piò 60)
- Autoparco A4                                      circa mq. 200.000 (piò 60)
- Ferrovia e Raccordo Autostradale      circa mq. 1.200.000 (piò 370)
Consumo di suolo agricolo originato da vecchie autorizzazioni:
- Cave in acqua            circa mq. 1.000.00 (piò 310)
- Cave d’argilla             circa mq.   350.000 (piò 110)
In fase di istruttoria, ma già supportate da delibere comunali:
- Piattaforma di trattamento rifiuti non pericolosi in zona “Quarti” circa mq.35.000 (piò 11);
- Cava di prestito con localizzazione non ancora definita: consumo di suolo agricolo variabile da 60 a 30 piò in relazione alla scelta localizzativa.
Anche nel prossimo futuro il nostro territorio andrà incontro ad ulteriori sollecitazioni, infatti continue sono le richieste per la costruzione di nuovi impianti di trattamento rifiuti, cave e discariche, senza contare l'arrivo della TAV,  il rilancio dell'aeroporto di Montichiari e l'approvazione del nuovo Piano d'Area che  vincola 6 chilometri quadrati corrispondenti  circa al 20% dell’intero territorio pari a 26 km quadrati  che comporterà la perdita irrimediabile di altro suolo agricolo e con esso la tipicità del paesaggio che fa parte della nostra identità.

Analizzando nello specifico le criticità dobbiamo segnalare:
- sul nostro territorio, in frazione Macina, vi è una discarica esaurita di rifiuti
- vi sono numerose cave ancora attive
- livellamenti agricoli troppo spesso concessi senza essere controllati sia nella quantità che nell'effettivo bisogno.
- ai confini di Castenedolo sul territorio di Montichiari vi sono 16 discariche per un totale di 15 MILIONI di metri cubi di rifiuti e l'Aeroporto civile di Montichiari con tutte le problematiche ambientali correlate al suo sviluppo.
- a Ciliverghe vi è una discarica esaurita con pericolo di contaminazione della falda a causa di rotture dei teli ed è in corso una richiesta per un nuovo impianto di trattamento rifiuti denominato Portamb.
- a Ghedi vi è l'aeroporto militare e la Cava Inferno.
- a Rezzato vi sono la cava Castella e i cementifici.
- nella zona delle Bettole vi sono impianti di trattamento rifiuti e discariche come ad esempio la Cava Piccinelli dove è presente materiale radioattivo, inoltre vi è la presenza di bitumifici.
- in tutta la provincia vi sono 65 discariche autorizzate, impianti di trattamento rifiuti, acciaierie, cementifici alimentati con la combustione di CDR.
- ogni giorno si verificano ritrovamenti di sotterramenti abusivi di rifiuti anche pericolosi nei terreni e sotto il manto stradale di lunghi tratti come ad esempio la BreBeMi o l'autostrada A4, la magistratura apre continuamente inchieste su imprenditori senza scrupoli che smaltiscono illecitamente.
- gravissimo è l'inquinamento dovuto a lavorazioni particolari come il PCB della Caffaro, le diossine provenienti dall'incenerimento dei rifiuti, o il cromo esavalente e il tetracloruro di carbonio provenienti sempre da attività economiche bresciane e che minacciano il terreno e le falde senza confini territoriali.

Aria
Poche parole, ma drammatiche:
su 221 città analizzate, Brescia è tra le 3 più inquinate d'Europa per concentrazione di biossido di Azoto, ozono, pm10,  le pericolosissime pm 2,5.
Inoltre presenta anomale concentrazioni di diossine dovute all'attività di acciaierie e dell’inceneritore.

Acqua
Dobbiamo partire dalla consapevolezza che da essa dipende la nostra vita quindi altissima deve essere l'attenzione verso questo elemento indispensabile.
La situazione dell'acqua nel nostro territorio non è certo migliore di quella degli altri elementi presi in esame infatti sono numerose le criticità dovute alla presenza di Cromo esavalente, PCB, solventi clorurati in particolare tetracloruro di carbonio e tri-tetracloroetilene. Anche la massiccia presenza di cava e discariche ne minacciano la potabilità, basti pensare alla discarica Piccinelli con la presenza di Cesio radioattivo vicinissima alla falda acquifera. Altro elemento di criticità è dovuto dall'altissima presenza di allevamenti di tipo intensivo con una forte concentrazione di nitrati, pesticidi ed erbicide.

L'ambiente è un sistema complesso, gli elementi che lo costituiscono hanno un ordine tra loro, sono connessi in modo che l'azione di uno di essi ricade inevitabilmente su tutti gli altri.
Per troppi anni la gestione del territorio è stata basata su fattori unicamente economici privilegiando il profitto di pochi, si sono pareggiati i bilanci unicamente utilizzando gli oneri di urbanizzazione o con i proventi derivanti dalle cave o dalle discariche, senza che vi fosse una visione lungimirante che guardasse più in là del proprio mandato.
Ora purtroppo ci troviamo a fare i conti con le pesanti conseguenze in termini di degrado ambientale che si ripercuotono in maniera sempre più evidente sulla salute pubblica.
Dalla salute dipendono il nostro benessere e quello dei nostri cari, ma purtroppo i dati sull'incremento delle malattie oncologiche, respiratorie, l'aumento costante di allergie e intolleranze sono allarmanti.
Prioritaria deve essere la tutela della salute con particolare attenzione a quella dei bambini che risultano i soggetti maggiormente esposti al rischio dell'esposizione ad un ambiente pesantemente inquinato.
Riportiamo qui di seguito i dati relativi all'incremento annuale dei tumori pediatrici (0-14 anni) suddivisi per classi d'età:

                                              ETA'                           PERCENTUALE
                                              < 1                                        3,2
                                              1-4                                       1,6
                                              5-9                                       1,8
                                             10-14                                   2,4

*Dal Rapporto AIRTUM 2008 (Ass.Italiana Registro Tumori)

I seguenti dati sono stati diffusi dal Dr. Fulvio Porta Presidente dell'Associazione Italiana Onco-ematologia e Oncologia Pediatrica in numerosi incontri pubblici, dove si è evidenziato un preoccupante aumento di tumori, soprattutto nei bambini sotto l'anno di età e dove è stato ribadito con forza un altro dato che fa riflettere: il 25% di tutte le malattie negli adulti ed il 33% nei bambini sotto i 5 anni sono causate da condizioni ambientali evitabili.
Segnaliamo inoltre che da uno studio sulla qualità della vita effettuato dal Sole 24 Ore nel 2009 appare rilevante che su una media nazionale del 29,53% di morti per tumore, Brescia detiene il record negativo con la percentuale più alta in assoluto pari al 36,43%.



Purtroppo il grado di consapevolezza della collettività interessata a volte è ancora lontano dall’obiettivo di una corretta e adeguata informazione del rischio reale.
Il primo responsabile della salute dei cittadini è il Sindaco che può avvalersi della professionalità di operatori che a vario titolo forniscono indicazioni atte a valutare la realtà e ha il "potere" di decidere anche nell' immediato le soluzioni volte a salvaguardare la salute delle persone e dell'ambiente.
A tal fine, riteniamo un punto fondamentale del nostro programma elettorale, l'obiettivo di creare un rapporto di collaborazione con  medici e pediatri locali, che costituiscono una risorsa fondamentale con il loro osservatorio privilegiato sulla nostra comunità.   
La sinergia con queste importanti figure professionali dovrà essere volta a realizzare un'approfondita attività di  ricerca per poter:
1-  individuare e monitorare gli effetti sulla salute dei potenziali fattori di rischio derivanti dalle attività umane e produttive presenti sul nostro territorio;
2-  studiare interventi e/o iniziative di educazione sanitaria e prevenzione per le patologie di interesse al fine di rendere consapevole e responsabile la comunità;
3- studiare tutte le azioni necessarie atte alla riduzione dell’esposizione alle condizioni ambientali critiche che determinano l’insorgenza o l’aggravamento delle malattie.
Sarà molto importante costruire una rete di lavoro con le amministrazioni circostanti,  tutte le strutture competenti, nonché le associazioni ambientaliste e i cittadini che in questi anni hanno svolto un importante ruolo in materia di tutela dell’ambiente, per favorire lo scambio e la valorizzazione di tutte le informazioni raccolte dalle varie istituzioni in modo da disporre di un centro di documentazione di riferimento e favorire azione congiunte  che assumano ambiente e salute come beni comuni da difendere.